A cura di Susanna Tartari
Fotografie di Paola Luciani
Rievocatori coinvolti nel progetto “Luce Rembrant” di Paola Luciani che, attraverso la macchina fotografica, ci accompagna in un viaggio realistico, fatto di volti ed atteggiamenti.
Molti street artist, fotografi e art director, prendono spunto da Caravaggio, Michelangelo, Leonardo, tu invece scegli Rembrant. Eppure, anche i nostri artisti italiani, erano considerati mostri sacri della luce. Cosa ti ha spinta a scegliere un pittore dei Paesi Bassi? “Sono sempre stata attratta dai “chiaro-scuri”, i giochi di luce che si formano anche in teatro con le luci di taglio, per cui ho voluto sperimentare e studiare i pittori più importati e mi sono affascinata nel scoprire che Rembrandt ha immortalato anche persone comuni che mostravano pregi e difetti, riscontrando così un’affinità con quanto da sempre io ricerco nelle persone che fotografo: cercare di rappresentare la realtà, lontano da stereotipi di genere. Così mi sono messa a studiare la sua luce che poi ho messo in pratica nei miei set fotografici.”
Da anni esplori il mondo della rievocazione storica, addirittura, ne hai fatto parte come rievocatrice. Immagino che la scelta di avere dei modelli presi da questo ambiente, ti sia stata dettata dall’esperienza maturata sul campo. “L’essere stata “rievocatrice” mi ha aiutata molto, nella scelta delle ambientazioni, nel dialogo con i miei “modelli/e” e nella ricerca della veridicità dei ritratti. Era mia volontà infatti immortalare il “personaggio” ma anche la “persona”; non ho mai cercato dei modelli che si travestissero da personaggi di un’epoca. Il rievocatore serio conosce il valore degli abiti che indossa e sa come rappresentare il personaggio. Il resto lo fa la persona … consapevole che la post produzione usata metterà in risalto anche i difetti, le rughe, le cicatrici, eccetera. Le fotografie del mio progetto non sono volutamente dei rifacimenti di quadri famosi, bensì delle ricostruzioni di luce dove la persona viene messa in risalto; la postura del ritratto riprende invece volutamente i dipinti dell’epoca in base al personaggio che ho sul set fotografico.”
Sono trascorsi alcuni anni da quando ci incontrammo le prime volte sui campi rievocativi, ti va di raccontare al nostro pubblico la tua esperienza? “Ho sempre avuto molta curiosità verso il Medioevo così ho deciso di entrare nella Compagnia dei Silver Flower di Bologna circa 10 anni fa dove ho ricoperto anche il ruolo di segretaria, avendo oltre 20 anni di esperienza nell’organizzazione di eventi a livello nazionale, oltre che fotografa. Successivamente, insieme a Davide lazzaroni ho partecipato alla creazione del Collegium Lunae, un’Associazione di Promozione Sociale che ha sedi a Bologna e a Carrara con la quale organizziamo convegni e giornate di studi sul Medioevo. E’ un aspetto di rievocazione basato sulla didattica delle professioni in quel periodo storico: dal magistro d’armi, al medico, all’amanuense, al cambiavalute, al barattiere, eccetera. Per il progetto del Collegium Lunae ci avvaliamo del contributo fondamentale di un archeologo e di un noto filologo linguista. Ma il mio compito principale è quello di fotografare i vari eventi, curando così la comunicazione dell’immagine dell’associazione.”
Ci salutammo che eri rievocatrice e ti ritrovo fotografa, anche di circo contemporaneo. “Ognuno di noi ha un modo di comunicare, io trovo facile usare le immagini per portare allo scoperto alcune parti di me. Perché in ogni fotografia c’è sempre chi scatta. Il circo è un altro ambiente che io amo e dove traggo ispirazione. E’ un luogo antico, pieno di fascino e di talento artistico ancora molto vero e reale.”
Si può dire che anche il circo è una forma di rievocazione storica. Ma torniamo a Rembrant e al tuo progetto. Cosa accadrà nel prossimo futuro? “Lavoro da 7 anni nell’ambito della fotografia sociale soprattutto legata alla “violenza contro le donne e la natura” e sto preparando un altro progetto insieme ad un fotografo. È una nuova sfida personale nella speranza di riuscire a realizzare un evento di interazione creativa tra varie arti, nel mio stile: contaminare forme diverse di comunicazione. Le immagini, certo, ma anche la musica, la danza, il teatro…”
“Donna e Natura”, mi riportano ancora ad un vivere di qualche secolo fa. Aspettiamo questo tuo nuovo lavoro, immaginandoci ancora donne d’altri tempi, riportate in vita dai tuoi scatti.
Nel frattempo, invitiamo i nostri lettori a visitare il tuo sito www.paolaluciani.com per scopriore il tuo variegato mondo.