Aprendo un qualsiasi vocabolario della lingua italiana, alla parola RIEVOCARE, trovereste elencate queste spiegazioni: richiamare, riportare alla mente, ricordare parlandone, far ricordare, celebrare, commemorare.
Se dovessi parlarvi dell’importanza del rievocare nel nostro secolo, beh, basta tornare indietro alla nostra infanzia, a quando si giocava agli indiani, a fare le battaglie o si indossavano le scarpe della mamma per sentirsi qualcun altro, magari un personaggio importante.
Il rievocare è dentro ognuno di noi, ed è quindi parte integrante della formazione di ogni essere umano e nello stesso tempo fonte di crescita culturale, antropologica e sociale. In una società dove il modo di comunicare è monopolizzato dai mass media (televisione, internet, radio, e così via..), la Rievocazione Storica è un’ arte che ci permette di trasmettere la storia al pubblico interagendo in modo completo, dando la possibilità allo stesso di vestire abiti di epoche passate ed entrare nel palcoscenico della storia, diventando così spettatore-attore.
Alla sempre maggiore diffusione anche in Italia della Living History (Storia Vivente) e del Re-enacting (Storia in azione), possiamo attribuire il grande merito di fare scoprire, riscoprire e rivivere luoghi abbandonati e dimenticati dalle guide turistiche, portando all’interno di palcoscenici naturali (castelli, ville, palazzi, siti archeologici, luoghi di battaglie, ecc.) riproposizioni di spaccati di vita del nostro passato, dando la possibilità al pubblico fruitore di entrare nel contesto di quanto viene raccontato, facendolo sentire partecipe e a sua volta attore.
Negli ultimi anni questo fenomeno è stato fortemente oggetto di attenzioni per il sempre maggior numero di persone che vengono coinvolte: per questo motivo anche l’organizzazione di eventi rievocativi ha acquisito sempre maggiore importanza, portando alla nascita di centinaia di associazioni (gruppi storici, club di appassionati che dal modellismo o dall’uniformologia sono passati alla rievocazione, contrade, coordinamenti, corporazioni) affiancati – in alcuni casi – da enti pubblici (comuni, provincie e regioni), con lo scopo di mantenere vive e promuovere le rievocazioni di tipo storico. Inoltre, durante questi ultimi anni, ho potuto constatare che sempre più, sono i ragazzi che praticando la rievocazione storica si sono appassionati all’epoca da loro interpretata, fino al punto di laurearsi in materie direttamente correlate (archeologia, storia medievale, moderna o contemporanea); da non sottovalutare poi, i tanti giovani laureati in scienza della comunicazione e del turismo o in conservazione dei beni culturali, che si sono proposti con tesi sull’importanza della Rievocazione come veicolo turistico e Rievocazione e sperimentazione.
Va subito chiarito un equivoco abbastanza diffuso. La rievocazione storica è stata spesso confusa con le attività folkloristiche o con feste paesane che si svolgono in Italia. Tuttavia, malgrado vi siano feste di tipo rievocativo o feste e sagre in cui avvengono spettacoli che mirano a ridar vita al passato, con cortei, giostre e così via, lo scopo della rievocazione storica propriamente detta è profondamente differente e nei prossimi articoli cercherò di spiegarmi meglio descrivendo nel dettaglio le varie forme di attività rievocative. Essa infatti ha lo scopo di valorizzare e riscoprire le tradizioni storico-culturali di un popolo. I Rievocatori storici cercano quindi di riportare in vita la storia ricostruendo repliche di reperti archeologici, di utensili, di armi, abiti e di oggetti di vita quotidiana delle varie epoche, dalla fibula dell’età del bronzo alla radio della seconda guerra mondiale, usandoli poi in contesti il più verosimile possibile per capirne – e mostrarne al pubblico – la vera funzione.
(di Susanna Tartari)